Obiettivi

La necessità di un Osservatorio sulla Prevenzione

Nell’evoluzione legislativa degli ultimi anni, il richiamo contenuto nello spirito e nella lettera della Legge n. 833/78 all’attenzione ad ogni specifico territorio sembra essere stato trasceso dall’estendersi di un’idea e di una pratica distorta dell’autonomia locale.
L’autonomia delle Regioni e delle ASL nell’attivazione degli interventi preventivi e di tutela della salute nel territorio, più che costituire un contributo – pur necessariamente specifico – a disegni e obiettivi coordinati e comuni, articolati in un universo di riferimento valoriale condiviso, è sembrata talvolta tramutarsi in una sorta di decisionalità autoreferenziale, o di creatività fantasiosa, in cui anche la pura e semplice consonanza del linguaggio pare tutta da ricostruire.

Di fronte a tale preoccupante situazione di frammentazione culturale e istituzionale degli interventi preventivi in Italia, nel 2010 si rilevava anche come non esistessero peraltro per i Dipartimenti né rilevazioni sistematiche mirate, né standard nazionali di risorse, organizzazione, attività e risultato, né modelli organizzativi condivisi.

L’approccio e gli obiettivi strategici dell’OIP

Proprio per cercare di sanare tale situazione e colmare tali mancanze, Fondazione Smith Kline, ora Fondazione Tendenze Salute e Sanità (TESSA) e la Società italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) attivano nel novembre 2010 l’Osservatorio Italiano sulla Prevenzione (OIP), ponendosi tre fondamentali obiettivi strategici:

  1. Contribuire a costruire una sede per il confronto tra le diverse esperienze e i diversi “mondi” della prevenzione italiana, ponendosi come possibile localizzazione comune e sintesi per le diverse esperienze geografiche e per le differenti appartenenze professionali.
  2. Attivare sia un sistema di controllo epidemiologico oggettivo per rilevare dotazioni, attività, performance della sanità pubblica, sia un sistema di ascolto e confronto degli orientamenti e atteggiamenti soggettivi dei suoi operatori. Per far questo, l’OIP appronta un sistema di rilevazione con ampia rassegna di indicatori ed effettua rilevazioni più complete possibile (idealmente in tutti i Dipartimenti di tutte le Regioni italiane)
  3. Arrivare infine, fondandosi su tali rilevazioni, a ipotesi condivise di standard dipartimentali di risorse, organizzazione, attività e risultato, che possano essere proposte ai referenti istituzionali e politici del SSN.

Per la realizzazione effettiva questi intenti, l’OIP sottopone regolarmente ai Dipartimenti italiani una griglia di rilevazione oggettiva di dati e informazioni, ed un questionario di valutazione-autovalutazione soggettiva degli operatori. In questa metodologia, ha promosso sin dall’inizio delle sue attività un approccio che possiede rilevanti caratteristiche di novità:

  • Partecipazione degli operatori alla costruzione e “manutenzione” degli strumenti di rilevazione
  • Ampio spazio per le rilevazioni qualitative, con un forte stimolo alla soggettività valutativa degli operatori
  • Rilevazioni quantitative originali, allargate a variabili mai in precedenza esplorate
  • Analisi riferita a tutto il territorio e tutti gli attivatori istituzionali di interventi preventivi
  • Monitoraggio di tutte le attività preventive, non solo delle più consuete o di facile rilevazione
  • Monitoraggio del contesto in cui tali attività si svolgono
  • Stimolo al confronto e alla integrazione tra gli operatori del Dipartimento, chiamati a fornire risposte prodotte collegialmente

Finalizzazione ultima dell’OIP è dunque favorire un cambiamento dei Dipartimenti di prevenzione, nei termini di un loro miglioramento e rafforzamento, sia organizzativo che “politico” ed istituzionale.

Gli sviluppi teorici

Dalla revisione dei primi 10 anni di attività dell’OIP nascono tre principali sviluppi teorici:

  • Tendere ad un sistema stabile di epidemiologia incardinato nei Dipartimenti di prevenzione
  • Partire dai risultati delle rilevazioni OIP per arrivare alla definizione di uno standard minimo di personale nei Dipartimenti di prevenzione
  • Raggiungere la standardizzazione della terminologia operativa