Prevenzione, diagnosi e terapia. Qualsiasi approccio ad una patologia prende il via da questo percorso logico della medicina, che permette di esplorare ed affrontare nelle sue diverse fasi la malattia.
Oggi la Prevenzione rappresenta uno degli obiettivi principali verso il mantenimento della salute dei cittadini per un moderno Servizio Sanitario che in Italia viene ancora orgogliosamente rivendicato come universalistico, equo nell’accesso ai servizi ed alla sicurezza e qualità delle cure.
A fronte di questa dichiarazione d’intenti, la sfida per la sostenibilità del sistema passa attraverso un attento governo della spesa e degli investimenti e deve avere come obiettivo la parità di accesso per tutti i cittadini, a prescindere dalla Regione in cui essi vivono. Questa sfida risulta ancor più complessa se si osserva la tendenza demografica dell’Italia, che prevede un innalzamento dell’aspettativa di vita e la conseguente necessità di affrontare per una fetta sempre più ampia della popolazione cronicità e comorbidità; ciò rischia di minare la sostenibilità di sistema e di compromettere la possibilità di offrire i necessari servizi alle persone. Occorre quindi riflettere su questi fattori, che sicuramente segneranno il percorso futuro del sistema sanitario e la sua stessa universalità, ponendo al centro il “Valore della Prevenzione”.
Proprio il “valore della prevenzione” deve diventare un paradigma strategico ed operativo, specie se consideriamo il momento storico attuale, caratterizzato da un lato da un diffuso desiderio di conoscenza medico scientifica alla portata di tutti e, dall’altro, da atteggiamenti anti-scientifici che andrebbero contrastati attraverso una forte azione culturale e di informazione a tutti i livelli.
Il Rapporto Prevenzione 2015 di Fondazione Smith Kline, giunto alla ua V edizione in collaborazione con S.It.I., si inserisce in questo percorso di conoscenza, e ha lo scopo di offrire non solo informazioni ma anche confronti di modelli operativi per rendere ancor più efficace e sostenibile l’attività di prevenzione in Italia.
Come da tradizione, il Rapporto prevede una prima parte dedicata ad un aggiornamento delle attività dell’Osservatorio Italiano della Prevenzione (OIP), che si configura sempre più come un centro di monitoraggio stabile delle attività di prevenzione nel nostro Paese, ed una seconda parte che in questa edizione approfondisce il tema delle “buone pratiche in prevenzione”, a partire dalla definizione di un chiaro modello oggettivo per identificarle, validarle e diffonderle.
L’obiettivo di questo contributo alla discussione è duplice: da un lato favorire lo sviluppo di un moderno ed efficace sistema di Prevenzione che consenta di coniugare invecchiamento della popolazione e buona salute, prevenendo l’insorgere di malattie croniche attraverso corretti stili di vita; dall’altro aiutare la diffusione delle tecnologie sanitarie per contrastare le malattie prevenibili.
In questo senso la vaccinazione rappresenta una strategia preventiva da 0 a 100 anni, che consente di evitare l’insorgenza di malattie capaci diindurre un impatto enorme in termini di sofferenza e disabilità per le persone oltre che, di conseguenza, un peso economico estremamente significativo per il welfare.
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