Anno2015: mai visti tanti decessi dalla II guerra mondiale.
Questa la bomba partita l’11 dicembre scorso dalle pagine del quotidiano Avvenire, dove il demografo Gian Carlo Blangiardo commentava i dati di mortalità appena rilasciati dall’Istat.
Una bomba che ha acceso il dibattito destinato a occupare i media nell’ultimo scorcio dell’anno passato. Perché nel 2015 tanti morti? Quali le ragioni? Colpa della crisi economica? Dei tagli alla sanità? Dell’influenza? Dell’inquinamento atmosferico? Del clima? Le ipotesi, talvolta fantasiose e poco poggiate su dati solidi, si sono rincorse per settimane sulla carta, alla radio, sul web.
L’invito alla cautela da parte dell’Istat è arrivato un po’ tardi, con un comunicato stampa datato 28 dicembre. Ora, a quasi due mesi di distanza, si può cercare di capire qualcosa di più, grazie anche ad alcuni studi e riflessioni condotti nelle ultime settimane (due dei quali sono pubblicati in avdance da Epidemiologia & Prevenzione, la rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia).
» Una strage o solo un dato statistico? Il surplus di decessi nel 2015