Negli ultimi 20 anni, le concentrazioni di prodotti farmaceutici sono aumentate nelle fonti di acqua dolce in tutto il mondo, come rivelato da alcuni esperti ambientali dell’Università Radboud.
I livelli della ciprofloxacina antibiotica, ad esempio, hanno raggiunto il punto di causare potenzialmente effetti dannosi sull’ambiente. La ricerca è la prima a esaminare i rischi di due particolari farmaci nelle fonti globali di acqua dolce e viene pubblicata su Environmental Research Letters il 22 febbraio.
“Ottenere un’immagine accurata dei rischi ambientali dei prodotti farmaceutici in tutto il mondo dipende dalla disponibilità di dati, che è limitata”, afferma Rik Oldenkamp, autore principale dell’articolo. “È vero che esistono modelli, come il modello ePiE, che possono fornire previsioni dettagliate delle concentrazioni farmaceutiche nell’ambiente, ma spesso si applicano solo a luoghi in cui abbiamo già molte informazioni, come i fiumi in Europa”.
Il nuovo modello sviluppato dai ricercatori, che si basa su un modello esistente ma con una risoluzione inferiore, consente di elaborare previsioni globali per le singole eco-regioni.
La resistenza agli antibiotici è stata all’ordine del giorno dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per alcuni anni. “In generale, tutto questo è visto come un problema per il settore sanitario, poiché i batteri resistenti possono essere diffusi all’interno degli ospedali o attraverso il bestiame”, afferma Oldenkamp. “Ma c’è poca consapevolezza del ruolo dell’ambiente all’interno di questo problema, anche se diventa sempre più chiaro che l’ambiente funziona come una fonte di resistenza per vari patogeni”.
Date queste premesse e la disponibilità di un modello adeguato, lo studio di questo fenomeno richiede una raccolta di dati più ampia per misurare il problema in tutto il mondo ed adottare tempestivamente adeguate contromisure preventive.
Fonte: https://www.ru.nl/