Ecco un’associazione ben documentata tra esposizione umana all’inquinamento atmosferico da particelle fini (PM2,5) e un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e morte.
In effetti, per quanto riguarda l’onere globale della malattia lo studio Global Burden Disease (GBD) 3 ha recentemente stimato che l’esposizione a PM2/5 ha contribuito a 4,2 milioni di morti nel 2015, rappresentando così il fattore di rischio quinto classificato per le morti globali; di questi, la mortalità da malattie cardiovascolari (CVD, cioè ictus, malattie cardiache e cerebrovascolari) deriva per la maggior parte, alle morti attribuite all’aria contenente PM2/5 e all’inquinamento ambientale.
» The Lancet: “Walking to a pathway for cardiovascular effects of air pollution”