Il 26 settembre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è intervenuta alla Casa Bianca invitata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama al summit mondiale su “Global Health Security Agenda” dove si discute di sicurezza e delle emergenze in tema di salute. In particolare si affrontano le problematiche degli agenti infettivi, sia microbici che virali, della loro sorveglianza e di come combatterli, incluso il problema della resistenza anti microbica, considerata un problema prioritario dall’Organizzazione mondiale della sanità.
In agenda l’emergenza Ebola che ha colpito i Paesi africani, e la necessità di un impegno comune con interventi integrati sia a livello locale che globale per evitare che l’epidemia si allarghi.
Il ministro della Salute ha spiegato che il nostro Paese, unico nel panorama mondiale, adotta la formula del “One Health”, cioè la pratica di tenere insieme la salute umana, animale e la sicurezza degli alimenti sotto il controllo di un singolo ministero, quello della Salute. Il che permette di pianificare e affrontare in modo coordinato, efficace e tempestivo le problematiche che insorgono, fornendo ai cittadini un maggior senso di sicurezza e protezione. Tutto ciò accade in Italia fin dal 1958, e questo approccio viene oggi considerato con enorme interesse e come esempio di organizzazione moderna e innovativa dai paesi presenti al summit.
È stata formalizzata la leadership dell’Italia nel campo delle immunizzazioni, decisa in estate al vertice di Giacarta; in una parola spetterà al nostro Paese predisporre i piani strategici di implementazione, comunicazione e monitoraggio sulle vaccinazioni nelle varie parti del mondo, in particolare per la prevenzione di quelle malattie infettive che possono causare anche estese epidemie. Importantissimo viene considerato l’aspetto educativo e di comunicazione nei confronti delle persone a favore delle vaccinazioni, a cominciare dal morbillo, attraverso campagne di informazione per le immunizzazioni.
Di grande rilevanza l’impegno da noi assunto per il bacino del Mediterraneo: grazie alle solide relazioni bilaterali con i Paesi dell’area e alle collaborazioni in tema sanitario è stato chiesto all’Italia di rafforzare il cordone sanitario per le malattie infettive (come la Tbc) spesso favorite da quelle croniche, nonché dai problemi di malnutrizione. Questo perché il nostro Paese ha condotto e conduce una instancabile azione di controllo e pattugliamento del Sud del Mediterraneo in risposta all’emergenza umanitaria che porta verso le nostre coste migliaia e migliaia di migranti che fuggono dalle povertà e dalle guerre in Africa e nel Medio oriente.
Riguardo all’emergenza Ebola, come presidente di turno della Ue, l’Italia ha rappresentato gli sforzi di coordinamento europeo operando su due fronti, così come suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità: aumentare il numero di strutture sanitarie nei Paesi colpiti dall’ epidemia e rispondere ai requisiti di pronto intervento ove richiesti. L’Italia in tal senso sta dando il suo contributo in termini di fondi, attività di laboratorio e operatori sanitari.
Il ministro Lorenzin ha concluso il suo intervento sottolineando come nessuno di questi sforzi nel campo della salute può essere implementato con successo se lasciato isolato ai singoli. “È necessaria una collaborazione ma anche una forte leadership e un forum permanente per identificare e attuare le priorità. Mai un summit GHSA è stato così opportuno e tempestivo e il nostro Paese è particolarmente lieto della partecipazione attiva a questo incontro”.
Tratto da: Salute.gov.it