Puglia in prima fila nella lotta contro la meningite: l’assessorato alle Politiche della Salute regionale ha annunciato
che introdurrà nel Calendario vaccinale l’offerta attiva e gratuita per tutti i neonati della vaccinazione antimeningococco B.
«La Regione Puglia – dichiara Elena Gentile, Assessore Politiche della Salute e Welfare, Regione Puglia – è
all’avanguardia oggi in Italia per la copertura vaccinale e il nuovo Calendario, varato con questo provvedimento, è il
frutto dell’intenso lavoro svolto in questi anni in collaborazione con gli specialisti di igiene e prevenzione, i pediatri e
i medici di Medicina Generale. I vaccini sono un’arma straordinaria per sconfiggere le malattie infettive e il nuovo
vaccino anti-meningococco B ci dota di uno scudo potente contro una malattia terribilmente insidiosa, che vogliamo
debellare».
Dopo l’introduzione nel 2012 dell’offerta attiva e gratuita del vaccino anti-meningococcico tetravalente coniugato a
tutti gli adolescenti e ai soggetti a rischio, la Puglia conferma il suo impegno nei confronti dei propri cittadini,
offrendo loro la possibilità di essere protetti contro tutti i ceppi della meningite meningococcica. L’offerta avverrà
secondo le modalità indicate dal Board nazionale del Calendario per la Vita (SItI, FIMP, SIP, FIMMG), che ha
condiviso un documento nel quale viene supportato l’inserimento del vaccino anti-meningococco B tra quelli offerti
attivamente e gratuitamente a tutti i lattanti con 3 dosi nel primo anno di vita e una al compimento del dodicesimo
mese del bambino.
«La Puglia ha sempre investito molto nella prevenzione vaccinale tanto da essere al primo posto tra le Regioni
italiane come offerta e tra le prime per livelli di copertura», dichiara Michele Conversano, presidente Nazionale SItI
(Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) e componente della Commissione regionale
vaccini della Puglia. «Di fronte a una novità di grande impatto per la salute dei cittadini come il nuovo vaccino per la
meningite B non potevamo rimanere fermi: la nostra sarà la prima Regione, con la Basilicata, ad offrire le
vaccinazioni dei 5 sierogruppi responsabili di tutte le meningiti e sepsi meningococciche circolanti».
Secondo i dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive rilevati dal Sistema Informativo delle Malattie
Infettive (SIMI)1 in Italia nel 2012 si sono verificati 132 casi di infezioni da meningococco. Si tratta però, come
dimostrano studi recenti2, di dati sottostimati a causa dell’utilizzo prevalente nel nostro Paese, per l’accertamento
della diagnosi, del metodo di coltura cellulare, risultato fino a 1/3 meno sensibile del metodo PCR (Polymerase
Chain Reaction) utilizzato in altri Paesi europei. L’epidemiologia dei diversi sierogruppi di meningococco varia a
seconda dell’area geografica: in Italia, la causa principale è rappresentata dal sierogruppo B (oltre 6 casi su 10).
«In Puglia, i dati delle notifiche del SIMI mostrano un andamento costante del numero di casi di meningite
meningococcica, con un numero medio di 10 casi all’anno», spiega Cinzia Germinario, Direttore Scientifico
Osservatorio Epidemiologico Regionale (OER), Regione Puglia. «A causa dell’importante sottonotifica, fino all’anno
scorso purtroppo non erano a disposizione dati consistenti sulla reale incidenza di questa malattia e sui sierogruppi
circolanti nella nostra Regione; a partire dal 2013 è stata pertanto avviata una sorveglianza attiva dei casi di
malattia meningococcica invasiva nei bambini e nei giovani adulti».
L’infezione da meningococco è particolarmente pericolosa in quanto attacca le persone sane senza alcun segnale
di preavviso e può portare al decesso entro 24-48 ore. Su dieci persone che contraggono l’infezione, circa una è
destinata a morire anche se sottoposta a cure adeguate e su cinque persone che sopravvivono, una rischia di
riportare devastanti disabilità permanenti. Segni e sintomi sono spesso aspecifici, rendendo difficile la corretta
diagnosi negli stadi iniziali dell’infezione e limitando la possibilità di evitare le conseguenze più gravi.
«I sintomi della meningite possono essere confusi all’inizio con quelli di un’influenza: febbre alta tra i 39°C e i 40°C,
accompagnata poi da convulsioni, fino al coma», sottolinea Ruggero Piazzolla, Pediatra di famiglia e Segretario
regionale FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri. «La conseguenza più grave, soprattutto tra i bambini colpiti
entro il primo anno di vita, è la morte improvvisa, mentre l’11-19% dei pazienti che sopravvivono può andare
incontro a gravi complicanze e invalidità permanenti come amputazione degli arti, sordità, ritardo mentale, paralisi e
ictus».
L’unico strumento per difendersi è la profilassi vaccinale: in molti casi la progressione è così rapida che nessuna
terapia antibiotica, nessun supporto rianimatorio possono fermare l’infezione. Inoltre, la profilassi vaccinale non si
limita a proteggere i singoli, ma costituisce un esempio di protezione di ‘comunità’: con la vaccinazione di un grande
numero di bambini si forma una sorta di barriera, che ostacola la circolazione del microrganismo infettante e
protegge anche i bambini non vaccinati. Adeguate strategie vaccinali non solo possono consentire, oggi, il controllo
delle malattie infettive, ma, se adeguatamente condotte, possono portare all’eradicazione della malattia.
«Siamo certi che con l’arrivo del nuovo vaccino contro il meningococco B sarà possibile raggiungere il grande
obiettivo “0 casi” di meningite – commenta Amelia Vitiello, Presidente Comitato Nazionale contro la Meningite – è
fondamentale, però, che le Istituzioni si impegnino per rendere il vaccino disponibile a tutti: ci auspichiamo perciò
che le altre Regioni seguano quanto prima l’esempio virtuoso della Puglia». L’unica altra Regione, oltre la Puglia, ad
aver deliberato l’inserimento della vaccinazione anti-meningococco B nel Calendario vaccinale è la ‘vicina’
Basilicata.
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